“La Notte Europea dei Ricercatori, promossa dalla Commissione Europea, è l’occasione per riaffermare il ruolo centrale della scienza come patrimonio condiviso. L’Europa deve accelerare sull’innovazione se vuole rafforzare la propria competitività e colmare il divario con altri Paesi che hanno puntato, con una visione strategica per la loro crescita, sulle scienze della vita”. È quanto dichiara Marcello Cattani, Presidente di Farmindustria, in occasione dell’evento del 26 settembre.
In Italia i dati della ricerca farmaceutica sono di assoluto rilievo: nel 2024 le imprese hanno dedicato alla Ricerca e Sviluppo 2,3 miliardi di euro, pari all’8% del totale degli investimenti nel Paese, con una crescita del 44% rispetto al 2019. I ricercatori sono 7.250, in aumento del 3% rispetto al 2023 e del 9% negli ultimi cinque anni, con una forte presenza femminile, che rappresenta il 53% del totale.
Donne e uomini che quotidianamente cercano risposte innovative ai bisogni di salute dei cittadini, in un percorso lungo e complesso. I nuovi farmaci richiedono infatti 10-15 anni di studi e diverse fasi di sperimentazione, e mediamente solo 1 molecola su 5-10 mila raggiunge con successo la fase finale, con costi che possono superare i 2 miliardi di euro.
L’industria farmaceutica si distingue anche per gli investimenti in Open Innovation, con un rapporto di 14:1 per addetto rispetto alla media manifatturiera, e per l’elevata quota di imprese con accordi di collaborazione con università e centri di ricerca pubblici.
“Questa è la prova che la nostra Nazione può contribuire in modo significativo a un’Europa più innovativa – sottolinea Cattani – ma per riuscirci bisogna puntare sui nostri talenti, creando le condizioni che consentano ai giovani di immaginare qui il proprio futuro nel settore delle life sciences”.
Per sviluppare nuove competenze, favorire la formazione di professionalità altamente qualificate e rafforzare la partnership tra settore pubblico e privato, MUR, CRUI e Farmindustria hanno firmato un Protocollo d’Intesa.
“Se oggi la salute dei cittadini può contare su terapie sempre più efficaci il merito va quindi all’impegno di migliaia di ricercatrici e ricercatori che, con perseveranza e passione, trasformano la conoscenza in progresso. Sostenerli con politiche incentivanti come quelle portate avanti dal MUR significa scommettere su un futuro migliore, offrendo possibilità di crescita professionale a medici e ricercatori, incrementando la competitività scientifica del nostro Paese”, conclude il Presidente di Farmindustria.